giovedì 1 settembre 2011

Settembre

Primo settembre. Settembre mi riporta sempre alla mente la poesia di D'Annunzio che ho imparato alle elementari (credo) e della quale ricordo sempre la prima strofa:


I PASTORI
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

(ecco anche le altre)

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.


E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!


Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.


Ah perché non son io cò miei pastori?




lunedì 18 luglio 2011

COSTI DELLA POLITICA - Le mie proposte

Sull'onda della mancata approvazione di un qualsiasi minimo intervento ai costi della "casta" sono uscite fuori una serie di proposte per la riduzione dei costi, anche in conseguenza della simpatica iniziativa che mette (o meglio rimette) alla berlina i parlamentari con la loro sfilza di privilegi. Lasciate che anch'io presenti le mie proposte migliorando quelle del PD:
  • Riduzione numero dei parlamentari. Una sola camera con un numero variabile di parlamentari proporzionali agli abitanti di ogni singola Regione in ragione di un parlamentare ogni 100-150.000 abitanti. Collegi uninominali a doppio turno. Sarebbe una camera sia federale che nazionale.
  • Retribuzioni dei parlamentari. Allineate alla media europea e non più a quelle dei magistrati. Anche quelle dei magistrati vanno allineate alla media europea.
  • Vitalizi. Aboliti. Vale la contribuzione figurativa del lavoro che un eletto aveva prima di diventare deputato. Allo scopo di combattere i professionisti della politica si passa ad un massimo di due mandati (se va bene per il Presidente degli Stati Uniti potrà funzionare anche per un deputato).
  • Risparmi e trasparenza su affitti e servizi. Contrazione degli spazi occupati dai parlamentari. Per il tempo necessario è sufficiente un scrivania in un openspace. Portaborse e personale di aiuto assegnato d'ufficio (eventualmente sorteggiato) e preselezionato con concorso come i comuni dipendenti pubblici.
  • Abolizione di piccoli comuni con unificazione delle funzioni amministrative e istituzione dellafigura dell'assessore di zona con deleghe territoriali al posto dei sindaci e delle giunte.
  • Abolizione delle province, oppure in alternativa,
  • Abolizione delle Regioni ed accorpamento delle Province che devono tornare ad essere molto meno di 100 , bilanciate tra numero minimo di abitanti ed una massima estensione territoriale.Abolizione di tutte le Società partecipate da Stato ed enti locali e loro inserimento in organico nelle strutture di diritto pubblico. Allineamento dei costi del personale (e di gestione) di queste strutture a quelli pubblici, riduzione, blocco di stipendi ecc. (comporterebbe enormi risparmi).
  • Abolizione della figura del manager pubblico che torna ad essere un dirigente pubblico (è una conseguenza della precedente), con costi molto molto inferiori e dati dalla legge.
  • Abolizione di auto e voli blu. Rimborso a piè di lista dei servizi pubblici (con tetto di spesa) o in alternativa - previa richiesta - ricorso ai mezzi militari (quelli verdi e con le scritte.. altro che bleu.)
  • mercoledì 15 giugno 2011

    Quattro SI

    Beh, un'analisi del voto referendario proprio non la posso evitare.
    In generale si osserva che l'Italia è il paese del "bastian contrario" e che l'unico modo per far fare qualche cosa agli italiani è cercare fortissimamente di impedirglielo. Tutti i tentativi di svuotare i referendum e di disinteressare la popolazione sono falliti miseramente. Lo spostamento lontano dalle elezioni amministrative, la modifica della legge sul nucleare, il "meglio andare al mare" di craxiana memoria, tutte operazioni che hanno mosso l'animo donchisciottesco degli italiani che non sanno resistere alle sfide e che di conseguenza sono andati a votare certo per convinzione ma anche per dispetto.
    Stranamente in questo Berlusconi ha sbagliato tutto (perde colpi... perde colpi..), non ne ha azzeccata una.
    Se avesse mostrato indifferenza, assecondato i referendari in tutto e per tutto, anche lasciando votare i referendum insieme alle amministrative, se pure si fosse raggiunto il quorum le percentuali della sconfitta sarebbero state meno drammatiche. Si, a Milano e Napoli forse la partecipazione sarebbe stata trascinata dalle amministrative, ma i romani come molti altri non interessati dal voto amministrativo,la gran parte degli svogliati, se ne sarebbero andati al mare volentieri. Avrebbero detto "ci sarebbe da votare per i referendum... ma noi non c'abbiamo le amministrative ... non ne vale la pena, decideranno gli altri".
    Invece Berlusconi ha alzato il tiro, quasi a voler sfidare il paese, e ha perso.
    Nei contenuti invero cambia nulla o poco. Il nucleare di riffa o di raffa s'era comunque bloccato per l'evidente e manifesta contrarietà popolare; il legittimo impedimento oramai era in scadenza; e i due quesiti su acqua e servizi pubblici non potendo annullare il pregresso costituiranno solo un indirizzo per il futuro, con la necessità tra l'altro di ri-normare tutto il settore (un altro problema da risolvere per al prossima legislatura - questa certo non farà nulla non potendo legiferare in senso contrario alla volontà della maggioranza che aveva approvato le vecchie norme).
    Non so se ci avete fatto caso, ma proprio per lo spirito di contraddizione degli italiani, da quando Berlusconi cerca di sdoganare come "accettabili" la sua condotta e il suo stile di vita - invero molto discutibili, mi sembra di assistere ad un moralizzazione del paese (almeno a parole), tutti sono un pochino più severi e meno disposti a tollerare furberie, scappatelle e marachelle varie.
    Credo proprio che se Berlusconi a Napoli dicesse "fottetevene della differenziata" di sicuro le percentuali della raccolta di carta, vetro e metalli schizzerebbero a livelli altissimi.


    giovedì 17 marzo 2011

    Viva l'Italia Unita


    Ho osservato che su FB con l'occasione del centocinquantenario stanno uscendo fuori allo scoperto una sfilza di borbonici e papalini.
    La cosa, che potrebbe sembrare goliardica, avvia discussioni che pretendono di sembrare serie ma che in realtà manifestano come dentro molti si nasconda - e venga allo scoperto anche a volte solo per gioco - "il leghista che è in noi" il quale punta al voler separare, distinguere e differenziare a tutti i costi le varie posizioni.
    Il voler essere "altro" e distinguersi a tutti i costi è un sentimento profondamente umano ma conosce delle degenerazioni che passano dal semplice acceso campanilismo fino ad arrivare alle teorie della razza ed altre assurdità della storia.
    Certo è che in questo paese, senza dei punti di riferimento comuni, non saremo mai in grado ne di definire e tracciare una rotta ne di percorrerla.
    Buon compleanno Italia.

    lunedì 14 marzo 2011

    Riforma della giustizia. Cui prodest?

    Ho dato un'occhiata a testo di riforma costituzionale sulla giustizia e ho cercato di capire queste innovazioni a chi giovano, chi è il beneficiario delle proposte del Governo. I cambiamenti in realtà pure cospicui non stravolgono l'impianto generale.
    Iniziamo dalla divisione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante. Questa cosa in concreto non riguarda i cittadini ma solo i magistrati. Viene scorporata dalla magistratura come la conosciamo oggi tutta la pubblica accusa, la quale viene in qualche modo assoggettata ad un indirizzo politico ed ad un controllo disciplinare sempre prevalentemente politico. L'autogoverno è in parte" sterilizzato" attraverso un sistema di nomine che tende a far prevalere la parte politica (si parla di un sorteggio degli eleggibili per la parte scelta dai magistrati negli organi di governo e di disciplina.. cosa tutta da studiare). Inoltre i magistrati potranno essere più facilmente trasferiti. Questa parte evidentemente interessa esclusivamente i magistrati e il rapporto tra poteri dello stato spostando un pochino la bilancia verso il potere politico. Per il semplice cittadino non cambierà assolutamente nulla.
    Per semplice cittadino intendo la stragrande maggioranza degli italiani per i quali i rapporti con la giustizia si limitano a problemi di natura civile, di assicurazioni, di rimborsi, di lavoro, di appalti e, se passiamo nel penale, sono le vittime di furti e rapine ed in certi casi di violenza. Diciamo in breve "i buoni" per distinguerli dai "i cattivi" che sono quelli che compiono reati, gli approfittatori, i truffatori, insomma una ridottissima minoranza del paese.
    Passiamo ora all'azione penale che verrà indirizzata dalla politica. In pratica a valle di un codice penale che continua a definire i reati l'indirizzo politico suggerirà ai Pubblici Ministeri di occuparsi prevalentemente di questo e tralasciare quello sulla base probabilmente dell'onda emotiva di fatti o episodi contingenti. I reati minori probabilmente verranno in concreto legalizzati perché considerati "poco rilevanti". Già oggi scippi e furti spesso non vengono neanche denunciati per le note difficoltà delle forze dell'ordine che non arrivano a tutto. In futuro probabilmente non verranno neppure perseguiti (una resa a tutti gli effetti nei confronti della microcriminalità). Si tratta in questo caso, evidentemente, di una riforma a favore dei "cattivi", alla faccia dei semplici cittadini sempre più costretti ad arrangiarsi. Il fatto di concentrarsi sui "fatti importanti" fa sorgere immediatamente la domanda "importanti per chi ?".
    Passiamo ora all'inappellabilità delle sentenze di assoluzione. Questa norma parte dall'assunto che chi viene sottoposto a processo sia tendenzialmente sempre innocente e quindi il processo è un incidente dovuto all'imperizia del PM cha va ad imputare sempre le persone sbagliate. Questa cosa fa inoltre il paio con la responsabilità personale del magistrato che in genere oltre ad accusare la persona sbagliata (per pura cattiveria) la condanna anche ingiustamente ad una ingiusta detenzione.
    Sappiamo tutti benissimo che le cose non stanno così !
    Stiamo sempre a lamentarci che nel nostro paese non si condanna mai nessuno.. che nessuno va mai in galera... e se ci va, esce subito !
    Appare chiaro che l'assunto non è la posizione del semplice cittadino ma è quella del "reo", del colpevole, che ovviamente si ritene sempre innocente e perseguitato. Si tratta quindi di innovazioni che trovano ampio consenso nel mondo criminale dove un "riequilibrio in favore della difesa" è certo visto di buon occhio.
    In concreto con l'idea di tutelare il cittadino accusato ingiustamente si interviene a tutela e a vantaggio dei responsabili di reati che si ritrovano con qualche possibilità in più di passarla liscia (e di chiedere pure i danni !). D'altro canto i cittadini accusati ingiustamente, che per fortuna sono un numero limitatissimo, non avranno nessun particolare giovamento anzi, i loro indennizzo oggi regolato dalla legge e garantito dallo Stato rischia di dover passare attraverso le pastoie di una causa civile contro la società di assicurazione (loro si avranno del lavoro in più).
    In sintesi:
    Chi ci rimette: i magistrati principalmente, le vittime dei reati non di interesse politico.
    Chi ci guadagna: chi commette reati in genere ed in particolare chi commette quelli ritenuti di minore interesse, le compagnie di assicurazione, il potere esecutivo che indirizzerà l'azione della pubblica accusa.
    In dubbio: i cittadini accusati ingiustamente, se assolti, potrebbero godere dell'inappellabilità delle sentenze di assoluzione in primo grado. Va da se che se condannati ingiustamente nulla cambia potendosi arrivare (di errore in errore) a concludere sfavorevolmente tutti i gradi di giudizio.
    E questa è una riforma epocale della giustizia ? Direbbe Totò : "Ma mi faccia il piacere !"
    Piuttosto è una vendetta, consumata a freddo a distanza di vent'anni, di una classe che, faticosamente sopravvissuta a tangentopoli, cerca oggi di affermare una superiorità ed una preminenza di un potere sugli altri, una visione medioevale del governo, un potere unitario - preferibilmente dinastico - che si perpetua in mano ad oligarchie economiche che aspirano a collocarsi al di sopra della legge.
    Porca miseria, ci mancava solo il neo-feudalesimo .....

    sabato 22 gennaio 2011

    Berlusconite

    Ho scoperto l'esistenza di una nuova malattia la berlusconite. Il primo sintomo è la "chiusura di un occhio". Quando senti "su questo è meglio chiudere un occhio".. bene.. quello è il primo sintomo. Agli inizi non è grave .. ma poi con il tempo .. ti trovi a chiudere tutti e due gli occhi, le orecchie e pure la bocca e a pensare che va tutto bene e che in fondo tutto è possibile, tutto e permesso. Speriamo, come diceva Montanelli, che una volta superata la malattia, si diventi immuni.

    mercoledì 15 dicembre 2010

    Ragionamenti del secondo ordine. Il terzo polo vince la corrida.


    In alcuni studi di meccanica ma anche in altre materie si parla di "effetti del secondo ordine". Si tratta di studi effettuati con formule matematiche più complesse, che vanno al di là di un ragionamento semplicemente lineare di proporzionalità sulla causa-effetto, arrivando a spiegare meglio determinati fenomeni.
    Facciamo quindi un ragionamento più approfondito, più articolato. In un ragionamento "semplice" Fini ha sfidato Berlusconi con l'intento di piegarlo ai suoi voleri o comunque di disarcionarlo dalla guida del Governo. Berlusconi ha quindi semplicemente, con ogni mezzo, fatto in modo di riuscire vincitore da questa sfida teoricamente salvando la poltrona e dimostrando di essere "più forte" o comunque in grado di recuperare attorno a se consenso.
    Ma facciamo un passo indietro. Ci ricordiamo che a fine estate, a settembre, qualcuno aveva ipotizzato elezioni entro Natale per sfruttare la posizione di forza del Governo e quella di debolezza dei fuoriusciti Finiani in quel momento solo un gruppuscolo senza le idee chiare. Fini, in quel momento ancora al Governo, costrinse Berlusconi a presentarsi in parlamento con cinque punti sui quali Fini e i suoi confermarono la fiducia facendo passare il treno delle elezioni pre-natalizie.
    Certi di aver rimandato il voto a tempi più convenienti ecco organizzare prima FLI e poi il terzo polo che a questo punto, allontanate le elezioni di qualche mese, può avviare le manovre per la prossima campagna elettorale.
    Primo atto di questa operazione è stata la "sortita" del voto di sfiducia del 14 dicembre scorso, un primo esperimento, un giro di prova, un azzardo se vogliamo, per andare a vedere le carte. Una sventolata di capote (il drappo) davanti agli occhi del toro. Un colpo del picador che non uccide ma irrita e allo stesso tempo indebolisce il toro.
    Certo l'obiettivo palese è sembrato quello di far vedere la debolezza numerica di Berlusconi, ma l'obiettivo nascosto, il secondo ordine, era quello di prendere le misure. Il ragionamento del primo ordine portava in teoria ad un governo tecnico, di responsabilità nazionale, assolutamente irrealizzabile con l'attuale compagine parlamentare, e comunque qualsiasi governo tecnico non sarebbe stato in grado di cambiare la legge elettorale per l'impossibilità di farla comunque passare in Senato, dove il PdL e la Lega danno le carte. Anche se ieri fosse stato sconfitto Berlusconi sarebbe comunque restato in sella per diversi mesi in pratica nelle stesse condizioni attuali, dopo aver ottenuto solo una vittoria di misura (perché un governo dimissionario o un governo senza una vera maggioranza sono in pratica la stessa cosa). Certo si sarebbero potuti un pochino accelerare i tempi ma non se ne può essere sicuri.
    L'analisi del secondo ordine porta invece a pensare che è bene che Berlusconi continui a governare, e a governare in tempi difficili, accumulando su di se fallimenti, problemi, provvedimenti tampone, scandali; senza avere la forza però di fare troppi danni. Inoltre le campagne elettorali quando si è al governo sono molto più difficili da portare avanti. Il toro corre a destra a sinistra e si stanca; la corrida deve durare a lungo per avere l'attenzione de conquistare gli applausi del pubblico.
    Nel frattempo il terzo polo si consolida, anche perdendo qualche pezzo. L'uscita di alcuni da FLI (i tre fulminati sulla via di Damasco) rafforza in realtà la posizione di chi rimane, depura il nuovo partito dagli opportunisti del momento che saltano da un carro del vincitore all'altro, privi di una visione di luongo respiro, gente di cui nessuno ha bisogno.
    Ho ragione di credere, o forse sperare, che Fini, Rutelli e Casini abbiano già stretto un solido patto finalizzato all'assalto alle spoglie di Forza Italia una volta caduto Berlusconi. Perché Berlusconi cadrà, prima o poi, il tempo gli è avversario nonostante i progressi della medicina e tutti i rinvii giudiziari.
    L'importante è tenere le distanze, questo Casini lo fa intelligentemente da più tempo, e continuerà a farlo per presentarsi al suo elettorato privo di colpe, più bianco della neve si potrebbe dire.
    Un terzo polo moderato, compatto, privo di problemi giudiziari, più volte "testato" nell'arena (in aula) nelle prossime settimane, dove si troverà a giocare con il governo come il torero con il toro, agitando il drappo rosso e piazzando le sue banderillas per assestare solo alla fine, alle elezioni, il colpo finale.

    venerdì 10 dicembre 2010

    La compravendità




    Mi sa
    che il Berlusca
    ce la fa
    non casca
    per una testa
    s'attesta
    e resta
    qua
    chissà
    quale altra testa
    cader farà.

    giovedì 25 novembre 2010

    14 Dicembre 2010 - Gioventù bruciata

    C'è un film con James Dean, "Gioventù bruciata" nel quale in una scena si tiene la chicken run, una corsa in auto che si svolge di notte su un rettilineo che termina sull'orlo di un precipizio: vince chi, lanciato a folle velocità, smonta per ultimo dall'auto in corsa prima di precipitare nel burrone. Nel film la corsa finisce male come ci si deve attendere.
    Mi sembra che questa corsa verso il voto di fiducia del prossimo 14 dicembre contenga delle forti similitudini con la chicken run, vince chi salta per ultimo. L'ultimo a saltare è quello che potrà dire "vedete, è colpa loro, io sono il più forte ed il più coraggioso disposto ad andare comunque avanti. Berlusconi, da molti invitato (salta ! salta!) non ne vuole sapere di dimettersi, anzi, dice a Fini: "salta tu! Dimettiti".
    Le automobili, rubate, (bella questa) sono il paese. Il voto di fiducia è il salto nel vuoto (letteralmente il salto nel vuoto per il paese).
    Se il 14 dicembre i finiani votano contro e il Governo perde la fiducia l'ultimo ad abbandonare l'auto è Berlusconi che può subito avviare una bella campagna elettorale "vittimistica". Se i finiani ci ripensano e all'ultimo e votano a favore e come se loro vettura inchiodasse lontano dal burrone, quasi a voler salvare l'automobile (il paese), lasciano quindi la vittoria a Berlusconi che a questo punto è vincente anche se l'auto (sempre il paese) continua la sua corsa nel vuoto.
    Ci potrebbe essere la possibilità che l'intervento di altri sia in grado di cambiare la storia. L'intervento dell'UDC a supporto del Governo potrebbe chiudere Fini ed i suoi dentro l'auto e farli precipitare nel burrone.
    Allo stesso modo la Lega, stanca di queste teste calde e decisa a chiudere la questione, potrebbe comunque, negando la fiducia nonostante i ripensamenti di Fini, buttare i conducenti nel burrone con lo scopo di rubargli le auto alle prossime elezioni.
    In questo film le auto fanno sempre una brutta fine. Il pubblico (perché nel film ci sono gli spettatori, le ragazze che urlano) sta a guardare.
    Dobbiamo trovare un modo di salvare questa gioventù bruciata che passa il tempo ad ubriacarsi ed a distruggere auto.

    mercoledì 10 novembre 2010

    ITALIA 2050 - Qualcuno faccia in modo che questo non accada

    E' finito !
    C'è l'ho fatta !
    Il mio saggio semiserio sul nostro futuro visto tra quarant'anni è chiuso ed in stampa.
    E' stata dura ma alla fine sono riuscito a mettere su qualcosa di abbastanza convincente. Nessuno di quelli che lo hanno letto (i miei correttori, suggeritori, che ringrazio vivissimamente) mi è sembrato troppo dispiaciuto o distrutto dallo sforzo.
    Nessuno troppo entusiasta ma nemmeno scocciato. Ho ricevuto
    anche qualche apprezzamento spero non dettato dal buon cuore.

    Le carte sono state particolarmente apprezzate e c'è nel testo qualche trovata simpatica come sempre avviene quando uno volutamente esagera.

    Per chi fosse interessato l'ho messo in vendita su


    E' un pochino caro perché l'interno è stampato a colori.
    Lo potrei, volendo, mettere in distribuzione tramite LaFeltrinelli ma verrebbe a costare ancora di più.