martedì 20 aprile 2010

La cenere e i dirigibili

La cenere di un vulcano dal nome illeggibile e impronunciabile ha riportato l'Europa per qualche giorno indietro di 100 anni. Mentre sulle distanze brevi e medie non ci sono stati problemi, su tutti i voli - o meglio sui viaggi - internazionali si è assistito alla paralisi.Mi viene da pensare c
he la dimensione "nazionale" sia collegata essenzialmente ai mezzi di comunicazione. Quando un posto diventa "troppo lontano" o comunque troppo faticoso da raggiungere questo diventa un'altra cosa, un'altro luogo, una terra straniera. La globalizzazione è essenzialmente merito (o colpa) dell'aereo. Andare da Bruxelles a Roma - senza l'aereo - diventa improvvisamente un viaggio impegnativo, ci devi pensare due volte prima di intraprenderlo.
Possiamo immaginare - oggi - un mondo senza l'aereo ? E' immaginabile un mondo a velocità ridotta, dove l'America torna a essere veramente lontana ?
Forse è il caso di iniziare a pensarci. Abbiamo moto, auto e treni elettrici. L'elettricità si può produrre in vario modo. Ma di aerei elettrici - a parte i modellini - non sembra proprio se ne parli. Ci sono dei prototipi ad energia solare ma sono solo delle grosse zanzare se paragonate ad un Boing 747 o al nuovissimo Airbus 380 da quasi 1000 posti.
Avremo forse nel futuro transatlantici a propulsione nucleare (come i sottomarini) ma di aerei che non utilizzino il cherosene ancora non abbiamo notizie. E il petrolio finirà. O costerà troppo.
Si capisce che ho tanta nostalgia per i dirigibili ?
Vi ricordate il gigantesco GoodYear che passava su Roma quando eravamo piccoli ?
Silenzioso. Quasi fermo. Doveva essere bellisimo viaggiare in quel modo.

venerdì 16 aprile 2010

Fantapolitica

Fini alla rottura con Berlusconi ?.. Vediamo un pò di fare qualche previsione per il futuro.
Fini - dopo il divorzio da Berlusconi - potrebbe decidere di ricostruire la vecchia DC con un'operazione temeraria ma realizzabile.
AN contiene - o conteneva - la destra DC (ala militare - stato) più il vecchio MSI (ala nostalgica-revisionista). La sinistra DC (cattocomunisti, cattolici francescani , cattolici poveri, idealisti in genere) oggi sono ben divisi tra PD e formazioni minori centriste. Forza Italia raccoglie gli ex trombati di tutti i vecchi partiti che sono risorti con Berlusconi quando sarebbero stati destinati all'oblio (e qualcuno forse al carcere.. cosi dicono Travaglio ed altri). La Lega non è un partito "tradizionale" ma piuttosto una gestione commissariale di parti del territorio e sono convinto che gli stessi leghisti (eletti ed elettori) sarebbero ben contenti di poter tornare o ad un ruolo più tranquillo - senza dover essere originali a tutti i costi - all'interno dei vecchi partiti.
Previsioni:
FINI fonda un nuovo partito sulla base delle sue forze attuali. Prende le distanze dagli estremisti di destra siglando preliminarmente un patto di non aggressione in sede parlamentare. Inizia un'attività di logoramento di Forza Italia con l'operazione "ritorno del figliol prodigo" che vede protagonisti parecchi personaggi. Previste cacciate plateali di traditori (alcune).
Nottetempo raccoglie attorno a se tutta la vecchia sinistra DC di fatto sposandone tutte le posizioni politiche, dalle riforme al fisco, ecc. e stipula un compromesso con il PD e con le forze minori oggi fuori dal parlamento per un ritorno al proporzionale puro in sede nazionale (massima rappresentatività) e per un maggioritario col doppio turno in sede locale (massima semplicità).
In cambio della cacciata di Berlusconi il PD (ex PCI) concorda per un governo para-istituzionale che vede l'appoggio esterno delle sinistre a quello che sarebbe in pratica un monocolore ex DC.
A questo punto si torna a parlare del futuro dell'Italia.

mercoledì 14 aprile 2010

Oggi parliamo di economia

Le notizie sulla crisi economica sono sempre più allarmanti. Mi piace - e mi gela il sangue - una frasetta molto di moda in questi giorni che suona più o meno così: "guardiamo i numeri! I numeri non sono ne di destra ne di sinistra ! I numeri ci dicono che...". Quello che segue - ovviamente - non è la lettura dei numeri ma un pensiero assolutamente di parte - di destra o di sinistra - dove il raffronto dei numeri è sempre "di comodo".
Quindi potremmo partire dall'assunto che, visto che occorre continuamente "invocare" i numeri, tutto il resto è pura fandonia. Ne conseguo che tutte le volte - e succede spessissimo - che si parla di economia senza numeri le nostre affermazioni sarebbero ascrivibili alla pura immaginazione o al sogno.
E' invece sono convinto che non è così.
Non è così perché in numeri in economia, parlo della macroeconomia, non sono mai sufficientemente rappresentativi della realtà. Esiste un salto enorme in economia tra la microeconomia che ragiona in termini di impresa, di bilancio famigliare, e la macroeconomia che ragiona in termini statistici di imprese e famiglie. Manca una logica intermedia che sia in grado di cogliere quelle sfumature che il PIL e le grandezze economiche non riescono a registrare.
Forse la soluzione potrebbe essere quella di affrontare il problema per categorie omogenee, strutturare una "economia per aggregati economici" forse per "corporazioni" se il termine non riportasse troppo a precedenti esperienze (mai abbastanza studiate).
Al'interno di questi gruppi omogenei la rappresentazione per grandezze macro (nuove grandezze tutte da inventare) potrebbe permettere una analisi più coerente e permetterebbe forse interventi "mirati".
In meccanica possiamo osservare un motore in vari modi. In un'ottica"macro" vediamo una cosa in cui mettiamo benzina, olio, acqua e ci tira fuori un certo numero di kilometri percorsi. Possiamo osservarlo - in un'ottica "micro" - nei suoi componenti e studiare il comportamento del singolo cuscinetto, il suo funzionamento, la sua usura. Il meccanico però, che è quello che deve capire quello che non va e far funzionare il motore, interviene su parti funzionali, su quelli che identifica come pezzi di ricambio, sulla batteria, la pompa, il radiatore, sugli "organi" del motore.
Proporrei per questo approccio il termine "economia organica" ne senso di economia degli organi economici (organi del sistema economico). La definizione di questi organi è tutta da studiare partendo dall'idea della "stessa barca". Un organo economico è un aggregato di soggetti che si trovano a veleggiare in identiche condizioni (lo stesso mare per tutti, lo stesso sole, lo stesso vento, la stessa meta, lo stesso carico, le stesse scorte di cibo) ed interessati collettivamente ed individualmente alla sopravvivenza ed in tal senso anche in concorrenza tra loro.