mercoledì 14 aprile 2010

Oggi parliamo di economia

Le notizie sulla crisi economica sono sempre più allarmanti. Mi piace - e mi gela il sangue - una frasetta molto di moda in questi giorni che suona più o meno così: "guardiamo i numeri! I numeri non sono ne di destra ne di sinistra ! I numeri ci dicono che...". Quello che segue - ovviamente - non è la lettura dei numeri ma un pensiero assolutamente di parte - di destra o di sinistra - dove il raffronto dei numeri è sempre "di comodo".
Quindi potremmo partire dall'assunto che, visto che occorre continuamente "invocare" i numeri, tutto il resto è pura fandonia. Ne conseguo che tutte le volte - e succede spessissimo - che si parla di economia senza numeri le nostre affermazioni sarebbero ascrivibili alla pura immaginazione o al sogno.
E' invece sono convinto che non è così.
Non è così perché in numeri in economia, parlo della macroeconomia, non sono mai sufficientemente rappresentativi della realtà. Esiste un salto enorme in economia tra la microeconomia che ragiona in termini di impresa, di bilancio famigliare, e la macroeconomia che ragiona in termini statistici di imprese e famiglie. Manca una logica intermedia che sia in grado di cogliere quelle sfumature che il PIL e le grandezze economiche non riescono a registrare.
Forse la soluzione potrebbe essere quella di affrontare il problema per categorie omogenee, strutturare una "economia per aggregati economici" forse per "corporazioni" se il termine non riportasse troppo a precedenti esperienze (mai abbastanza studiate).
Al'interno di questi gruppi omogenei la rappresentazione per grandezze macro (nuove grandezze tutte da inventare) potrebbe permettere una analisi più coerente e permetterebbe forse interventi "mirati".
In meccanica possiamo osservare un motore in vari modi. In un'ottica"macro" vediamo una cosa in cui mettiamo benzina, olio, acqua e ci tira fuori un certo numero di kilometri percorsi. Possiamo osservarlo - in un'ottica "micro" - nei suoi componenti e studiare il comportamento del singolo cuscinetto, il suo funzionamento, la sua usura. Il meccanico però, che è quello che deve capire quello che non va e far funzionare il motore, interviene su parti funzionali, su quelli che identifica come pezzi di ricambio, sulla batteria, la pompa, il radiatore, sugli "organi" del motore.
Proporrei per questo approccio il termine "economia organica" ne senso di economia degli organi economici (organi del sistema economico). La definizione di questi organi è tutta da studiare partendo dall'idea della "stessa barca". Un organo economico è un aggregato di soggetti che si trovano a veleggiare in identiche condizioni (lo stesso mare per tutti, lo stesso sole, lo stesso vento, la stessa meta, lo stesso carico, le stesse scorte di cibo) ed interessati collettivamente ed individualmente alla sopravvivenza ed in tal senso anche in concorrenza tra loro.

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