lunedì 21 ottobre 2019

Quanto tempo

Uomo stanco in poltrona
Attaches  con tappo
Sono trascorsi tre anni dall'ultimo post.
Mi meraviglio sempre come il tempo, da un certo punto in poi nella vita, passi troppo velocemente.
Mi ricordo come da bambino il tempo sembrava passare sempre  lentamente, forse per colpa di quel "questo quando sarai grande" che  - come è naturale - posticipava tante cose ad un momento più opportuno. Poi col passare degli anni il tempo si è fatto via via più veloce, come se per una strana legge della relatività il tempo si rapporti alla vita trascorsa per cui il trascorrere di un giorno, che per un bambino appena nato vale una vita, a distanza di cinquant'anni si riduca ad una frazione piccolissima della propria esistenza e quasi non ci si faccia più caso.
Da piccoli festeggiamo le settimane, poi mesi, poi gli anni, e col tempo i compleanni perdono di importanza e si celebrano solo i decenni. Se avessimo un vita millenaria anche i secoli ci sfuggirebbero via, secolo più ... secolo meno ... che importanza avrebbe.
Il valore delle cose è  poi collegato alla loro disponibilità, per cui chi ha molto tempo davanti a se, come i giovani che ne hanno molto, tende a dargli poca importanza, addirittura a sprecarlo, mentre agli anziani, che ne hanno sempre meno a disposizione, e per i quali acquista valore, sembra sfuggire via. Questo sfuggire  del tempo lo rende via via più prezioso e s'impara ad apprezzare qualsiasi cosa si abbia la possibilità di vivere e conoscere, a dare più valore a qualsiasi cosa il nostro tempo ci proponga, e questo è tanto più vero quanto comprendiamo quanto il nostro tempo sia quantitativamente limitato. Si capisce che è il tempo ad avere un valore in se, non le cose che accadono, buon o cattive che siano, ma è il tempo quello di cui abbiamo prima inconsapevolmente e poi ardentemente bisogno.
Vorrei altro tempo. Il primo pensiero quando qualcosa che abbiamo paura di affrontare si avvicina, un esame, un incontro, una scelta, un addio.
Il tempo è un po' come una buona bottiglia che si beve chiacchierando in compagnia, bicchiere dopo bicchiere, per accorgersi ad un certo punto che: "cavolo, è già finita!".

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