mercoledì 13 luglio 2016

Del bene e del male

Il disastro ferroviario di Corato lascia letteralmente atterriti. 
Una tragedia evitabile se si fosse fatto ricorso alle tecnologie disponibili ma li, in quel tratto, si viaggiava ancora come 70 anni fa.
E' partita la caccia ai responsabili, sicuramente si tratta di un errore umano visto che la tecnologia questa volta si può dire praticamente assente, mentre un guasto, una fatalità, possono essere a volte un buon sollievo per le coscienze. 
Si dirà che gli uomini sbagliano, in modo più o meno grave, spesso assolutamente in buona fede, altre volte per stanchezza, pigrizia, leggerezza od altro. Si sta già cercando di ampliare la platea dei responsabili, di quelli che potevano prevedere, pensare, fare, finanziare, appaltare, ecc. ecc.  e invece non lo hanno fatto. 
Mi viene quindi da riflettere sulla enormi difficoltà che si incontrano ogni giorno per fare bene, per fare del bene, in una lotta spesso impari contro il male. Ogni giorno molti operano per il bene degli altri, comunque credendo di operare in tal senso, ed allo stesso tempo trovano continui ostacoli, difficoltà, imprevisti. Qual'è l'origine di queste difficoltà se non un male diffuso, spesso impalpabile, che origina tutto nell'egoismo individuale, nel più o meno bieco interesse di molti, tanti, troppi. C'è poi un male riconducibile ad un conflitto tra valori quando in un confronto tra obiettivi, desideri scopi, l'ordine delle cose viene stravolto, e si da più importanza ad una cosa che ad un'altra secondo una visione soggettiva che non tiene conto dell'insieme.
Il capostazione che ha fatto partire il treno pensava sicuramente di fare bene, di ridurre le attese, di far aspettare meno i viaggiatori ma forse ha letto male, o ha capito male, magari un numero, un orario. La stanchezza, il caldo. 
Ma se non era nelle condizioni non doveva stare li... troppi straordinari..? 
Ci si domanderà: ma voleva guadagnare di più il singolo (gli stipendi bassi, il bisogno) ? o è l'azienda che risparmia sul personale (le poche risorse, la mala gestione, gli stipendi dei dirigenti, i mancati incassi) ?
La causa di tutto è probabilmente riconducibile ad un piccolo male od alla somma di piccoli mali.
Se non pago il biglietto o non pago le tasse io sono un pochino più ricco ma l'azienda ferroviaria ha meno soldi per i lavoratori, per la sicurezza, per gli investimenti, il capostazione sbaglia ed i treni vanno a sbattere.
Se non voglio che il mio terreno sia espropriato per fare le opere (un secondo binario) io alla fine forse sarò un po' più ricco ma nel frattempo la ferrovia rimane meno sicura ed i treni vanno a sbattere.
Se voglio fare qualche soldo con i lavori farò di tutto per prendere l'appalto, ricorrerò, bloccherò, denuncerò, corromperò; sarò un po' più ricco anche se si dovrà riscrivere, decidere, deliberare, correggere ed i lavori tarderanno. Ed i treni intanto vanno a sbattere l'uno contro l'altro.
Se voglio essere rieletto devo migliorare le cose li dove sono i miei elettori, o dove gli elettori sono di più, ed allora certe cose possono aspettare, certi interventi si possono rimandare, non si possono buttare ora i pochi soldi in infrastrutture secondarie. Si torna purtroppo a pochi soldi per i lavoratori, per la sicurezza, per gli investimenti, il capostazione sbaglia ed i treni vanno a sbattere.
Se voglio viaggiare meglio voto chi mi promette investimenti, chi usa le mie tasse come dico io, nella mia città, non chi si impegna per un binario sperduto nella poco abitata pianura pugliese. Il mio piccolo bene è in realtà un piccolo grande male perché i treni, non solo in Puglia ma in tutti i posti un pò abbandonati, continueranno a sbattere.
Ma se le cose stanno così ha veramente senso puntare il dito contro il singolo? Penso che la frase "individueremo i responsabili" debba essere tradotta in "individueremo i capri espiatori" perché di quello, quando tutti nel proprio piccolo sono responsabili, si ha sempre un grande bisogno.